“Dopo due interventi in Svizzera ho scelto di operarmi a Messina, all’Urologia del Piemonte”

La testimonianza dell’ex responsabile dell’Unità piani paesaggistici della Soprintendenza di Messina

“Anni fa ho preso la via del nord, lasciando il posto fisso da dirigente regionale alla Soprintendenza di Messina, ora ho preso la via del sud, per una cistectomia
radicale”.

Nino Ilacqua, che è attualmente ricoverato al reparto di Urologia dell’ospedale Piemonte di Messina, racconta la sua esperienza di buona sanità in un reparto che da tempo soffre la carenza di medici. Dovrebbero essere cinque in pianta organica, sono solo tre (perché gli ultimi bandi sono andati deserti) e, di questi, due sono in
malattia, tanto che da venerdì scorso sono sospesi i ricoveri e la consulenza specialistica in notturna.

I primi due interventi in Svizzera e il contatto col Piemonte di Messina
“Pochi mesi fa mi è stato diagnosticato un polipo maligno alla vescica. Dopo due interventi urgenti eseguiti in Svizzera subito prima di Natale, la sola scelta dai medici è stata la cistectomia radicale, ossia rimozione completa di vescica, prostata e ghiandole varie, con ricostruzione di una neovescica utilizzando una parte  nell’intestino tenue. Un grosso e complesso intervento, da realizzare in robotica per i grandi vantaggi che comporta rispetto ad un tradizionale intervento a cielo aperto e che viene eseguito solo nei migliori centri. Ho fatto i miei consulti a Zurigo,
Losanna e al San Raffaele di Milano e stavo per prendere la decisione di dove operarmi, quando ai primi di gennaio ho sentito dire che la robotica si faceva anche a Messina dove avevano realizzato un reparto all’avanguardia all’ospedale Piemonte e c’era un chirurgo molto bravo, il dott. Antonio Iannello. Ho letto il suo curriculum e ha avuto subito la mia attenzione. Una semplice telefonata con lui mi ha fatto subito capire che si tratta di un uomo fuori dal comune, preparatissimo, appassionato, gentile e disponibile, con un grande senso dell’umorismo. Le caratteristiche
migliori della sicilianità concentrate in lui. In quella prima telefonata ha avuto la mia incondizionata fiducia e per lui ho intrapreso la via del sud senza dubbio alcuno. Conoscerlo di persona è stato persino meglio delle aspettative, un uomo che è un vanto della medicina siciliana e italiana”.

“Intervento perfetto, medici e infermieri encomiabili”
“Il mio intervento tra preparazione e risveglio è durato parecchie ore ed è stato perfetto, non ho avuto nessuno dei problemi che sono purtroppo associati a questo tipo di intervento, soprattutto nella parte di ricostruzione della vescica. I tre urologi del reparto fanno sforzi infiniti, sono sempre presenti, notte e giorno, festivi compresi. Durante il mio ricovero ho visto molti pazienti in questo reparto e mi chiedo come tre medici siano riusciti a portare avanti un carico di lavoro così importante con grandi risultati, senza tralasciare l’aiuto degli infermieri e degli operatori sanitari presenti a qualunque mia richiesta, esigenza e sempre con il sorriso, mascherina permettendo. Ho chiesto, mi è stato risposto solo per amore nei confronti della gente”.

“La politica intervenga per sistemare la situazione”
“Rifarei il mio viaggio al sud per il valore di queste persone, ma che peccato vedere quello che sta intorno e confrontarlo con quello che potrebbe facilmente essere. Spero vivamente che chi ha il potere e la buona volontà, a cominciare dal presidente della Regione, dall’assessore regionale alla Salute, dai politici messinesi più sensibili, che intervengano con decisione per ridare al Reparto di Urologia quello che merita, per ripristinare e potenziare un polo di eccellenza regionale, penso anche nazionale, grazie ai medici e alla presenza di attrezzature all’avanguardia quale
il robot Da Vinci. Spero che per una volta il Gattopardo sia smentito e che il “fare”, e soprattutto il “ben fare”, in Sicilia venga premiato”.

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